Quali sono le pratiche e gli strumenti che le università italiane adottano, o potrebbero adottare, per contrastare i rischi di discriminazione legati all’odio e rendere gli atenei più inclusivi?
È la domanda che si è posta una ricerca condotta dall’Università di Bologna, in collaborazione con la Rete Nazionale contro i discorsi e i fenomeni di odio, che ha preso in esame la situazione in tredici atenei, esaminando diverse categorie – non esclusive, né esaustive – ritenute meritevoli di attenzione.
Incoraggianti i risultati. Dalla ricerca emerge infatti che la maggior parte delle università italiane sono impegnate a istituire e promuovere pratiche, organi ed iniziative volte a includere e garantire il diritto allo studio di tutte le persone. Ma molto c’è ancora da fare, soprattutto per promuovere politiche realmente inclusive per tutte le persone, e per mettere a fattor comune le pratiche adottate dai diversi atenei.
Anche per questo, nasce il Vademecum Università #hatefree: per una università più inclusiva e rispettosa della diversità, volto a promuovere una cultura antidiscriminatoria – che dovrebbe essere patrimonio di tutta la popolazione, come indicato dalla Costituzione – e riportare al centro del dibattito pubblico e dei programmi formativi la convivenza e i diritti delle persone, in linea con la terza missione dell’università.
Pertanto, la Rete Nazionale contro i discorsi e i fenomeni d’odio chiede ai Rettorati e alle Amministrazioni di tutti gli atenei italiani l’impegno a firmare il Vademecum che trovi nel pulsante qui sotto!
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